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I Nostri Viaggi Enduro - Toscana Enduro - Cavalcata Colle-Follonica 2011
   
 
 
Toscana Enduro - Cavalcata Colle-Follonica 2011
Maggio 2011

C'è un sole splendido sulla Toscana questa mattina, l'aria è cristallina e la visibilità perfetta. Lungo la strada asfaltata, alle prime luci dell'alba, non c'è nessuno in giro, ma mentre io e Taddy ci portiamo verso Colle qualcosa di elettrico percorre l'etere; fin da quando ho messo il naso fuori dalla tenda sono infatti eccitatissima e non riesco a stare ferma mentre faccio benzina e mentre faccio colazione. Si tratta della prima cavalcata della mia "carriera" di endurista ed è normale che sia emozionata: non so se arriverò fino alla fine ma sono ben intenzionata a gustarmi il percorso e la compagnia di altri motociclisti, quasi 700 direi!
Arrivare al parcheggio di Colle è stato esaltante: mai visti tanti enduristi e tante moto fuoristrada tutte assieme! Ovunque furgoni e carrelli, colori, odori, gente che si veste, che controlla la propria moto, parenti e amici che gridano "...in bocca al lupo!". La confusione non rappresenta affatto un problema per me: avevo voglia si sentirmi parte di un gruppo numeroso e finalmente il mio desiderio si sta avverando. Finalmente non sono qui solo come spettatrice ma come protagonista!
Le moto vengono via via sistemate nell'area adibita ad accogliere tutti coloro che partecipano alla cavalcata: parcheggiamo in mezzo ad esse anche l'XR e la Scorpa. Osservando la mia piccola Scorpa, che quasi scompare fra le sue sorelle maggiori, le lancio un messaggio silenzioso: "Coraggio piccola, fai vedere a tutti chi sei… e ricordati che dove non arriva la potenza ce la può fare la grinta!!". Forse è un messaggio che lancio anche a me stessa...
Girando fra le moto ho conosciuto Sabine, una ragazza tedesca alla guida di un 400, in Toscana da una settimana con un gruppo di motociclisti. Alta, bella e dolcissima... "vado piano" mi ha detto... ma da quando è partita io non l'ho vista più, tanto che quando sono arrivata al traguardo la immaginavo già in Germania a bere birra per lavarsi via la polvere dalla gola! Ho incontrato anche Luana, fiorentina in sella ad una Scorpa T-Ride: con lei mi sono ritrovata al tavolo della cena una volta raggiunta Follonica! In totale siamo in sei donne alla partenza, meno dell'un per cento rispetto al totale dei partecipanti... ma perbacco... siamo arrivate in fondo tutte e sei!
Verso le 8 e 40 abbiamo iniziato ad accendere i motori, impazienti di partire, e subito l'aria si è fatta irrespirabile. Ma mentre molti piloti si tirano sul naso la maglia, io resto impassibile a respirare quel particolare momento che non tornerà più!
La partenza è molto tranquilla: ci fanno salire a due a due su uno scivolo di ferro disposto a piramide smussata, un secondo di pausa e poi giù… verso le prime piste! Il percorso è splendido fin da subito: ghiaiate, boschi, mulattiere, sassi, guadi e vero fiumining con tanto di fotografi appostati. Asfalto quasi zero.
Non ho mai avuto paura lungo i sentieri: gli altri enduristi si sono sempre comportati con grande civiltà, superando garbatamente solo nei punti non pericolosi e sufficientemente larghi. Molti ringraziavano con la mano o con la voce e tanti dicevano semplicemente "ciao!". Sono stata veramente felice di trovare tanta educazione fra i miei "colleghi" motociclisti!
Durante i primi venti chilometri sono andata veloce… beh ecco, mi superavano tutti… però sono stata particolarmente veloce rispetto alla mia media abituale e questo mi ha fatto sentire una "grande"! Poi, proprio per la velocità, ho commesso un paio di errori che potevano anche costarmi cari e così ho optato per rallentare e lasciar passare qualcuno che mi stava dietro... oh... ma non finivano più di passare... saranno stati almeno quaranta... praticamente ero un gran tappo per loro ma mai una volta che uno mi abbia suonato o gridato di farmi da parte... fantastico!
C'è tantissima polvere, essendo il terreno secchissimo, che forma talvolta dei veri muri che ci costringono a rallentare per evitare di finire contro ostacoli come tronchi d'albero o dentro a canale insidiose e buchi a terra. Ma che buon sapore aveva questa polvere ragazzi... dopo i mille racconti di mio padre e mio fratello finalmente è giunto il mio momento di assaggiare la polvere... e quanta ne ho mangiata!
Direi che dopo le prime tre ore ci hanno superato veramente tutti, dopo di che ci siamo ritrovati quasi da soli lungo i bellissimi sentieri, fatta eccezione per un paio di gruppi che ci superavano e poi si fermavano per aspettarsi, quindi ripartivano e ci superavano e poi si rifermavano e così via...
I panorami sono veramente grandiosi, peccato aver avuto così poco tempo per gustarseli. Una Toscana davvero selvaggia ci ha abbracciato con le sue colline, i suoi campi fioriti, i suoi boschi ombrosi, i suoi casali da favola. Di grosse difficoltà non ce ne sono state, fata eccezione per qualche mula sassosa ripida e qualche discesa davvero ripidissima: il tratto di fiume è stato divertente e l'acqua negli stivali ha mitigato il calore della giornata. Su quei sassi bianchi, grossi come palloni da basket, abbiamo riso come matti sentendo un toscano dire: "... e meno male s'era detto che l'era fascile..."!!
Verso l'una siamo giunti al punto ristoro, dove un vassoietto ci attendeva: due panini con delle fette di pane così spesse che nemmeno Omer Simpson avrebbe potuto mangiare, una fetta di ciambella e una mela. Alcuni piloti si sono avvicinati alla mia moto ed hanno esclamato: "... ma vedi un po' codesta motoretta...". Dopo un caffè siamo ripartiti per la seconda parte della cavalcata che tutti dicevano essere più scorrevole... beh, chiedetelo al motociclista che abbiamo ora davanti, in sella ad un bicilindrico, con la ruota anteriore incastrata fra due macigni e il manubrio intrappolato fra i rami!!
Tutto il pomeriggio l'abbiamo passato in solitudine, godendoci la tranquillità dei boschi, su e giù per spettacolari taglia-fuoco che interrompevano un mondo di atavica bellezza. I pini marittimi ci hanno tenuto compagnia nel tratto finale, una sorta di labirinto su terra rossa spettacolare. E infine, anche le scope hanno iniziato a superarci, lanciando le braccia per aria in grandi gesti per indicarci la strada più breve per arrivare prima al traguardo, a Follonica. Ed eccoci giunti, alle sette, sotto l'arco gonfiabile della fine della cavalcata: gli ultimi in assoluto, io stanca ma felicissima di avercela fatta! Abbiamo cenato con Luana, la sua amica rumena ed un'altra ragazza che questa volta non ha corso in moto ma che comunque fa fuoristrada come noi... ed è stata una degna conclusione per questa giornata a due ruote!
Un grazie di cuore agli organizzatori che hanno saputo studiare un percorso veramente degno del mondo dell'enduro e a tutto lo staff, posizionato nei punti cruciali per evitare i tappi (non se ne è verificato nemmeno uno!) e per aiutare chi si trovava in difficoltà. E grazie anche a tutti coloro che sono stati tutto il santo giorno fermi sull'asfalto per controllare che le moto non si frantumassero contro le vetture circolanti!
E' stata un'esperienza unica e grandiosa, che mi sento di consigliare ad ogni endurista. Organizzata in modo impeccabile, la sicurezza sempre in primo piano.

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