I viaggi di Taddy e Gloria - Home
Home Home
Contatti Contatti
Iscriviti alla Newsletter Iscriviti alla Newsletter
Segnala il sito a un amico Segnala il sito a un amico
Note Legali Note Legali
Chi Siamo
I Nostri Viaggi
Le Nostre Foto
I Nostri Video
Tour Enduro
Gps
RoadBook
Attrezzature di Viaggio
Guide e Mappe
Gps Italia Offroad
Enduro
Viaggi Enduro
Moto Fuoristrada
Diari-Guida
Shopping
Tour Fuoristrada
Meteo
Tour eBike
Isole Greche
Appunti
Namibia - Parchi e remoto Kaokoveld 4x4
   

Nota bene: Qui sotto trovate una parte del racconto del nostro viaggio in Namibia. Il racconto completo lo troverete solo sotto forma di Libro in cui il racconto risulta essere completo, approfondito, ricco di cenni storici, particolari, emozioni e soprattutto dettagli di viaggio giorno per giorno che vi consentiranno di effettuare senza problemi un viaggio come o simile al nostro. Il Libro contiene inoltre una serie di informazioni pratiche estremamente utili a chiunque voglia organizzare un viaggio simile al nostro. Il tutto in formato tascabile (cm. 10.8x17.5) e costituito di 134 pagine o come Ebook. Puoi acquistare il nostro Libro Namibia comodamente con carta di credito tramite Paypal o con un conto Paypal, in modo assolutamente pratico e sicuro con un paio di click dal tuo Pc. Per ulteriori informazioni e per l'acquisto Clicca qui.

NAMIBIA - Parchi e remoto Kaokoveld 4x4
Dicembre 2002

Sabato 21 e Domenica 22 Dicembre 2002
Ci sono voluti diversi mesi di progetti e preparativi, letture e connessioni ad internet ... ma alla fine siamo in procinto di partire per uno dei viaggi piu’ belli ed emozionanti che abbiamo fatto! Un altro paese africano, ma questa volta nell’ Africa australe, nell’ Africa vera, quella dei leoni e degli elefanti.
In aereo da Verona, via Francoforte, abbiamo volato fino a Windock, la piccola capitale namibiana. Conta solo poche centinaia di migliaia di persone ed in effetti, piu’ che una città’, pare un paesone. Qui ci accoglie un ragazzone nero che ci accompagna subito all’ agenzia
Camping Car Hire ,dove abbiamo noleggiato l’ automobile che ci accompagnera’ nella scoperta del Paese. L’ organizzazione e’ perfetta, di stampo davvero tedesco. E’ da ricordare infatti, che la Namibia ha subito una lunga colonizzazione da parte della Germania; in quel periodo veniva chiamata AFRICA SUD OCCIDENTALE TEDESCA, e da quello stesso periodo e’ rimasto radicato nella popolazione il ben noto senso dell’ organizzazione, dell’ ordine e della pulizia tipici dei paesi nordici. Nel 1919, la Namibia passo’ sotto il dominio sudafricano fino al 1990, quando ottenne finalmente l’ agognata INDIPENDENZA!
Ma torniamo a noi: la scelta di viaggiare con un pick up “full equipped” (ovvero comprensivo di tutto il materiale necessario al campeggio) si e’ rivelata decisamente ottima, anche considerando i prezzi davvero buoni per il noleggio!! Questo mezzo 4x4, e’ il solo in grado di permettere un’ esplorazione ottimale del territorio africano, anche se dobbiamo ammettere che qui in Namibia le strade sono quasi tutte molto ben messe, pure quando sono bianche. Una piccola precisazione: noi adoriamo le strade sterrate, per cui scegliamo apposta di seguirle, laddove ci puo’ essere la possibilita’ di raggiungere un determinato punto anche con strade asfaltate! In Namibia, tuttavia, e specilmente nelle zone da noi visitate, questa alternativa il piu’ delle volte non si e’ presentata .... con nostra gioia!
Utilissimo in questo viaggio e’ stato il GPS, che ci ha aiutato in molteplici situazioni a capire... ...continua sul nostro Libro Namibia



Lunedi’ 23, Martedi’ 24, Mercoledi’ 25 Dicembre
All’ alba si parte per un breve giro all’ interno del parco, su strade sabbiose, entrando e uscendo ripetutamente dalla boscaglia. Pochi sono gli incontri con la fauna locale e il tempo e’ piovoso, ma siamo in vacanza e non c’e’ spazio per la tristezza! Ci rifaremo senz’ altro nei giorni a venire!!
Nel primo pomeriggio, partiamo decisamente verso nord, alla volta di uno dei parchi africani piu’ grandi e ricchi di animali, l’ ETOSHA NATIONAL PARK, visitabile con la propria automobile. Al suo interno si trovano 3 bellissimi campeggi, in ciascuno dei quali consigliamo di trascorrere almeno una notte.
Il parco si presenta come una enorme distesa pianeggiante, solo punteggiata da una rada vegetazione, percorsa sul suo lato meridionale da tante stradine bianche che si intrecciano, si uniscono, si allontanano in una sorta di grande gioco dove i partecipanti vagano senza una meta apparente alla ricerca costante di qualche animale! Cosi’ entriamo in questo mondo fantastico, adattandoci immediatamente alla vita che riempira’ i nostri prossimi giorni.

A pochi Km dall’ ingresso facciamo la conoscenza con alcuni SPRINGBOK, piccole e graziosissime antilopi che spiccano balzi verticali tenendo le zampette rigide e la schiena arcuata. Non sono affatto spaventate dalla nostra presenza, ben sapendo di non dover considerare gli esponenti della specie umana alla stregua di possibili predatori.Questa caratteristica accomuna un po’ tutti gli animali dell’ Etosha e fa veramente bene al cuore sapere che esistono posti come questo dove uomo e animali possono convivere pacificamente. Incontriamo in un solo giorno decine di angolosi GNU, ZEBRE coi loro puledrini nati da poco, GIRAFFE maestose dallo sguardo dolcissimo, un solitario e tranquillo ELEFANTE, splendidi ORICI dalle lunghissime corna dritte ed assai pericolose per i leoni ... ed un enorme LEONE intento a finire il suo pasto! Descritto cosi’ sembra tutto un po’ freddo, ma non si puo’ immaginare l’ emozione di scoprire uno dopo l’ altro animali che si sono fino a quel momento visti solo in foto o in documentari televisivi: c’ e’ il loro odore, ci sono i loro versi, si respira la stessa aria...e in certi momenti ti senti uno di essi perche’ vivi le loro emozioni, la paura del predatore dietro il cespuglio e’ tangibile e lo si capisce dai loro occhi, dai loro movimenti, dal loro stare continuamente nel branco. E’ vietato uscire dal proprio mezzo e ogni tanto una pietra... ...continua sul nostro Libro Namibia

Giovedi’ 26 Dicembre
Usciti a malincuore dal grande parco, ci dirigiamo verso nord-ovest, con l’ intenzione di visitare la terra dei DAMARA, il DAMARALAND appunto. E’ questa una delle 11 etnie ancora presenti in Namibia con le sue antiche tradizioni; anche se molte di queste si sono perse nel corso degli anni (come il nomadismo), hanno mantenuto per esempio il loro linguaggio tribale, davvero caratteristico ed indimenticabile! Infatti presenta, oltre alle normali lettere alfabetiche, alcuni “suoni” (detti CLIC) prodotti premendo la lingua su palato, denti o lati della bocca ... rimaniamo incantati ad ascoltarli conversare, dopo aver superato il primo momento di stupore durante il quale pensiamo che ci stiano prendendo in giro!!
Dopo un tragitto piuttosto lungo, durante il quale facciamo rifornimento di acqua e benzina, raggiungiamo in serata il territorio chiamato PALMWAG (19°53’09”S 13°56’13”E), dove si trova il Palmwag Lodge, gestito da tedeschi e meta della giornata.
Rimaniamo stupefatti dallo scoprire che non c’e’ posto! Sapevamo, infatti, che era necessario prenotare i vari lodge sul nostro itinerario, ma pensavamo che non ci fossero particolari problemi a trovare posto, considerando anche il fatto che non abbiamo visitato la Namibia in periodo di alta stagione (agosto). Non abbiamo pero’ considerato le grandissime distanze che separano i vari lodge e che inevitabilmente radunano i pochi turisti nei pochi lodge sparsi sul territorio! Un consiglio? Telefonate sempre almeno... ...continua sul nostro Libro Namibia.

Venerdi’ 27 Dicembre
Il giorno seguente, abbiamo passato la mattina a scorazzare nei dintorni; per la precisione, siamo stati all’ interno della concessione del Palmwag Lodge, per entrare nella quale siamo prima passati a farci rilasciare il permesso dallo stesso lodge. Le strade sono leggermente sconnesse (nessun problema con un mezzo 4x4) e i panorami mozzafiato si dipingono in uno scenario intatto da mondo primordiale! Indichiamo soprattutto il canyon TWEE PALMS, con due solitarie palme molto pittoresche; il canyon VAN’ZILIS, regno dell’ elefante del deserto; ed infine il canyon di AUB con grossi blocchi di roccia caduti in fondo ad una profonda spaccatura, dove le acque verdi di 2 pozze donano una pennellata di colore al contesto rosso fuoco dei dintorni!

Verso mezzogiorno, arriviamo a SESSFONTEIN (19°07’14”S 13°37’05”E), uno dei paesi piu’ grossi del territorio a cavallo fra Damaraland e Kaokoland. Si tratta per la verita’ di un polveroso avamposto dove poter fare ancora rifornimento di bevande, cibo e soprattutto, benzina. Superato questo punto, infatti, bisogna essere completamente autosufficienti dal momento che (fatta eccezione per un altro piccolo paese, OPUWO) non troveremo alcun modo di approviggionarci di alcun che’! Ma andiamo per gradi e torniamo brevemente a Sessfontein.

Ci fermiamo qui, all’ ombra di alcuni begli alberoni, a pranzare con pane e salamino (portato ovviamente dall’ Italia!); quasi subito si forma poco distante un gruppetto di bimbi neri (sono ancora DAMARA) che rimangono pero’ a debita distanza da noi. Si legge nei loro sguardi una grandissima voglia di venirci vicino, ma i loro genitori seguono da lontano i loro movimenti e li richiamano all’”ordine” non appena li vedono avvicinarsi!Al contrario di quanto accade normalmente nei Paesi del nord Africa, qui gli adulti insegnano ai propri figli il rispetto per i turisti, evitando in questo modo che finiscano a fare l’ elemosina per strada anziche’ cercare lavoro per vivere! In tutto cio’ si legge la grande dignita’ di un popolo che pure vive di pastorizia ed abita in misere capanne di legno! Ovviamente, alla fine i bimbi si sono avvicinati perche’ li abbiamo invitati noi.. e allora e’ iniziata una grande festa come solo i bimbi sono capaci di fare!!
Riprendiamo la strada e giungiamo verso sera a OPUWO (letteralmente: LA FINE!!18°03’66”S 13°49’85”E). Siamo finalmente entrati nel territorio detto KAOKOLAND, il piu’ selvaggio, incontaminato, primitivo angolo di mondo che abbiamo mai... ...continua sul nostro Libro Namibia

Sabato 28 Dicembre
Svegli poco prima dell’ alba, optiamo per partire subito verso nord. Nostra meta di oggi e’ la localita’ piu’ turistica dell’ intero Kaokoland: EPUPA FALLS. La pista e’ buona e molto bella, ora bianca, ora rossa; la vegetazione e’ rigogliosa ...ed ogni tanto da dietro un albero sbuca una ragazza appartenente al gruppo etnico degli HIMBA! E’ il nostro primo contatto con loro e restiamo affascinati!!
Gli Himba rappresentano quella parte di popolazione indigena che non ha mai voluto sottomettersi ai regimi coloniali e che gli zelanti missionari cattolici, nel corso degli anni, non sono riusciti a convertire. Meno male...altrimenti il mondo avrebbe perso per sempre un altro piccolo pezzetto della sua storia!!
Lungo la pista incontriamo solo donne e bambini, poiche’ gli uomini sono impegnati in quella che rappresenta la loro principale attivita’: la pastorizia. Gli Himba, infatti, vivono ancora come secoli fa: allevano capre, pecore e qualche mucca, raccolgono frutti e tuberi e riescono ancora ad essere semi-nomadi!
Le donne hanno mantenuto il loro delizioso ed inconfondibile costume tradizionale, costituito da una corta gonna con piu’ strati di pelle di capra e da diversi monili realizzati con conchiglie, pelle e ferro (talvolta anche con coloratissime perline colorate!). Inoltre, usano cospargersi la pelle di tutto il corpo con una “crema di bellezza” a base di okra, cenere e grasso animale, che le dipinge di uno spettacolare colore rosso! Molte di loro cospargono di questa crema anche i capelli, i gioielli ed i vestiti. Per tale motivo, l’ odore che da esse emana e’ molto forte e risulta sgradito alla maggior parte degli europei...ma vi assicuriamo che ci si fa presto l’ abitudine e che quando non lo si sente piu’ se ne prova nostalgia!!
I nostri incontri con i gruppetti di Himba sono sempre molto vivaci, amano farsi fotografare e si divertono a mettersi in posa; qualcuno di loro si e’ un po’ “svegliato” e chiede un piccolo compenso per ogni foto! Se possiamo darvi un consiglio, portatevi... ...continua sul nostro Libro Namibia

Il panorama non e’particolarmente interessante, cosi’ a mezzogiorno siamo gia’ in vista di OMURANGO, il campo dove passeremo la notte, esattamente nella zona detta Epupa Falls (17°00’13”S 13°14’65”E).
Siamo all’ estremo nord della Namibia, proprio sul confine con l’ Angola. Fra questi due Paesi corre il fiume KUNENE, uno dei piu’ importante dell’ Africa australe.Il campo si trova proprio sulle sue rive ed e’ un sogno per noi, abituati al caldo torrido della pista. Infatti, le Epupa Falls sono immerse in una meravigliosa palmeraia,ombrosa e fresca. A non piu’ di 10 metri dalla jeep corre il fiume, con le sue acque torbide di terre raccolte lungo il percorso e vorticose di correnti nascoste.
Visitiamo dunque le cascate piu’ famose della Namibia. Il salto piu’ alto e’ di 37 metri ed e’ ovviamente piu’ spettacolare quando il fiume raggiunge la portata massima, ovvero in marzo... ma quella che ci si para innanzi e’ gia’ una tale meraviglia che non possiamo non emozionarci! Il Kunene, poco prima del grande salto, si divide in 2 grossi rami, nel mezzo dei quali si trova un delizioso, piccolo angolo di terra di nessuno. Le acque del ramo namibiano cadono fragorosamente in una profonda spaccatura, sopra la quale e’ perennemente visibile un dolcissimo arcobaleno. Tutto il panorama intorno e’ dolce: i colori tenui ma decisi, le caprette che brucano, i bimbi che sguazzano felici. I nostri sguardi vengono attratti inoltre da alcuni mastodontici esemplari di alberi somiglianti ai baobab, dai tronchi lucidi e possenti e dalle fluenti chiome; le loro grosse radici corrono parallele alle pareti a picco sul Kunene.
Alle Epupa Falls si trova un piccolo spaccio, dove si possono trovare bibite, birre, biscotti ed altre poche cose. Non si trova invece nessuno che ti vende benzina.
Alla sera si cena tutti insieme intorno ad un lungo tavolo: siamo appena in una ventina di turisti e si sta divinamente! Il cibo e’ ottimo e presto si inizia a scambiare qualche parola con gli altri commensali, quasi tutti sudafricani e tedeschi. Ci sconsigliano di attraversare in solitaria il passo forse piu’ “temuto” del Kaokovelt (versione in tedesco del termine Kaokoland). Mi riferisco al VAN ZYL’S PASS, che separa gli altipiani del Kaokoland dalle vaste distese erbose di MARIENFLUSS, nostra meta dei prossimi giorni. Questa pista, in effetti, e’ molto, molto... ...continua sul nostro Libro Namibia

Domenica 29 Dicembre
Ci svegliamo anche oggi prima dell’ alba e partiamo subito dopo colazione. La pista che seguiamo e’ la medesima di ieri, fino ad Opuwo. Qui, si imbocca la pista che lentamente sale al passo Otjihaa (1200 metri), passando da un paesino chiamato ETANGA (17°51’89”S 13°01’67”E), ed attraversando un panorama un po’ monotono di alberini bassi. Durante il lungo tragitto, che impegnera’ tutto il giorno, ci fermiamo per visitare e fotografare da vicino le capanne di un villaggio Himba, momentaneamente abbandonato. Sono costruzioni rotondeggianti, basse, composte da uno scheletro di legna e rivestite di uno spesso strato di terra secca secca; ci divertiamo ad immaginare la vita delle persone fra queste buffe case che sembrano uscite da una fiaba!
Nei pressi di un importante incrocio (il nostro fedele Gps ci indica che a destra si trova il famigerato Van Zyl’S pass, mentre a sinistra c’e’ il “nostro” passo! 17°47’00”S 12°57’80”E), facciamo la conoscenza con due ragazzine Himba, che forse piu’ di tutte le altre ci rimarranno nel cuore. Non appena ci fermiamo per meglio consultare le mappe, ci si avvicinano, curiose. Una delle due e’ una vera esplosione di esuberanza e ci riempie di gioia osservarla, mentre cerca di comunicare con noi a gesti e piccoli suoni gutturali. E’ sempre lei che mi sfila per prima, subito seguita dalla sua “socia”,delicatamente gli occhiali da sole dal viso e se li porta agli occhi: io rimango di sasso e non riesco ad oppormi...conoscera’ qualcosa che non appartiene al suo mondo, ma come si fa ad evitarlo? Rimaniamo qualche minuto ad osservarle, mentre alzano gli occhi al cielo lanciando acuti gridolini di sorpresa! Poi ci chiedono dell’ acqua.. e ancora una volta restiamo fulminati dal vederle bere: nella frazione di un solo secondo, si sono gia’ scolate mezzo litro a testa come fosse un bicchierino!!!
Improvvisamente pero’, mentre curiosano avide nell’ interno della jeep, iniziano ad urlare spaventate e con un balzo scappano via. Gelati dal loro inaspettato comportamento, iniziamo a cercare la causa di tanto terrore...per trovarla dopo breve! Hanno semplicemente scorto una grande fotografia sulla copertina di una rivista, raffigurante un bel ghepardo!!! Non avendo mai visto la carta stampata, non potevano certo immaginare che quello li’ non fosse un ghepardo reale ma solo una sua rappresentazione! Ragazzi, che esperienza! Davvero qui pare di essere stati catapultati nella preistoria!
Salutiamo le due ragazze, per riprendere la strada. Dopo poco, incontriamo due donne intente a “lavarsi i denti” con dei bastoncini. Portano in testa un buffo copricapo di pelle che indica che sono “sposate”; posano serie per una nostra foto.
Superato il passo, il panorama si apre, trasformandosi in morbide colline gialle, con uno sfondo di nuove montagne. Su queste colline cerchiamo ORUPEMBE, indicato sulla mappa con un grosso punto rosso. Per questo , ci aspettavamo di trovare un paese, tipo Opuwo...ed invece ci troviamo di fronte un bel... ...continua sul nostro Libro Namibia

Lunedi’ 30 Dicembre
Questa mattina, una gradita sorpresa ci attende. Mentre facciamo colazione, infatti, alle nostre spalle compare un ragazzo Himba (uno dei pochissimi uomini Himba incontrati!), vestito di beige. Molto timidamente, questi si avvicina a noi e rimane in silenzio; dopo poco comprendiamo che si tratta del “guardiano” del campeggio... che altri non e’ se non un pastore della zona che, tutte le mattine, accompagnando le mucche al pascolo, passa da qui e, se ci sono turisti, riscuote la tariffa (intorno ai 5 euro per entrambi)!
Per cortesia, gli offriamo un caffe’ ed alcuni biscottini, e restiamo ad osservarlo in rispettoso silenzio mentre consuma tutto felice questa certo inaspettata colazione. Successivamente, egli ci dona un piccolo rinoceronte di legno che lui stesso ha creato, facendoci cosi’ un regalo speciale che ora “troneggia” nella nostra sala!
Partiamo nuovamente verso nord, alla scoperta della selvaggissima valle di Marienfluss. La pista e’ piatta e veloce, correndo fra immensita’ gialle dorate, dove brucano mucche, capre e qualche raro springbok. Quindi inizia a salire, superando un passo pietroso.

Oltrepassata la montagna, ci si rituffa a valle, ancora nel bush, fino ad un incrocio importante denominato RED DRUM (17°47’76”S 12°31’38”E).
Ci troviamo a cavallo di due vallate; quella da cui proveniamo e quella detta di HARTMANN. Un vivace bidone rosso segnala l’ incrocio, oltre a dare il nome alla zona.
La nostra attenzione, a questa punto, viene attratta da un gruppetto di persone all’ ombra di alcuni alberoni. Si tratta di una corpulenta donna Himba e di due suoi bimbi. Si capisce che sono maschietti per la caratteristica testolina rasata con solo un’ esile crestina al centro, che ricorda quella dei mohicani! La donna ci saluta nella sua lingua (qua siamo lontani davvero dalla civilta’ come la intendiamo noi, per cui non c’e’ proprio altro modo di comunicare se non usando la mimica!), poi ci mostra il piedino ferito del bimbo piu’ piccolo: ci sta chiedendo aiuto! Purtroppo, noi non siamo medici, e non potevamo certo immaginare che si trattasse semplicemente di un’ ulcera tropicale...e che per guarirla subito e definitivamente sarebbe bastato applicarci sopra un poco di polvere di pennicillina. Cosi’, l’ abbiamo medicato con acqua ossigenata, un antinfiammatorio per bocca ed un calzino per proteggerlo dalla polvere. Non sara’ servito a molto, ma abbiamo fatto del nostro meglio. Una cosa comunque l’ abbiamo imparata: d’ ora innanzi, in valigia sara’ sempre presente la pennicillina!!
Dopo aver donato della farina alla donna, ci allontaniamo seguendo la pista che si dirige decisamente verso nord, ad incontrare nuovamente il fiume Kunene. Siamo spostati molto piu’ ad ovest rispetto alle Epupa Falls, quindi potremo vedere il fiume da una nuova angolazione.
Ed eccoci arrivati nella zona chiamata Otyinungwa! Troviamo il campeggio dopo esserci soffermati a... ...continua sul nostro Libro Namibia

In questo senso, la Namibia e’ veramente un Paese fortunato, trovando come unica regione “pericolosa” quella del CAPRIVI, a nord-est, dove gruppi di separatisti e di profughi angolani della guerra civile, determinano una poco tranquillizzante situazione di “turbolenza”. Questo non toglie comunque la possibilita’ di spingersi a visitare anche questa zona, con la raccomandazione di non uscire dalle piste per le eventuali mine.
Tornando al campeggio OKAROHOMBO (17°14’42”S 12°26’10”E), proprio sulle rive del fiume, vi diremo che si tratta semplicemente di una zona recintata con dei bellissimi ed ombrosissimi alberoni. E’ selvaggissimo anche questo, fatta eccezione per un piccolo villaggio Himba appena fuori, dal quale sentiamo provenire dolci note musicali, battere di mani e colpi sui tamburi sul finire della giornata!
Come consiglio a chi si dovesse spingere fin qui, indichiamo la possibilita’ di seguire una pista che si dirige ad ovest, correndo quasi parallela al fiume, su una serie di divertenti “montagne russe” naturali... e che conduce su un piccolo pianoro senz’ ombra, da cui si puo’ godere di una vista fantastica! Si puo’ anche scendere al fiume a piedi... ma attenzione ai... ...continua sul nostro Libro Namibia

Martedi’ 31 Dicembre
Dopo colazione, ripercorriamo a ritroso tutta la pista fatta ieri, scoprendo scenari bellissimi che ieri ci eravamo lasciati alle spalle! In prossimita’ del guado di un torrente (in secca!), fermiamo l’ auto per bere qualcosa (teniamo le bibite nel comodissimo piccolo frigo nel cassone!) e rallegrare le nostre gole arse.. quando all’ improvviso notiamo qualcosa muoversi sotto un gruppetto di alberini. Una figura scura, longilinea, immobile: e’ una ragazza Himba, bellissima, col suo bimbo al fianco, che sta li’ e ci osserva. Una visione primordiale, che si imprime per sempre sulle nostre retine, come il dipinto sulla tela del pittore!
Ad un nostro cenno, ella si fa piu’ vicino e si ferma ancora, osservandoci. Non domanda nulla, non dice nulla; solo ci guarda e sorride. Siamo tutti come inebetiti, perche’ il momento e’ davvero magico; non succede niente e forse e’ proprio per questo: si tratta di una di quelle situazioni nelle quali cio’ che gli occhi vedono, racconta piu’ di cio’ che le orecchie odono!!
Doniamo alla ragazza dei fiammiferi (ecco un altro regalo interessante per gli indigeni: non serviranno per le sigarette.. ma per il fuoco della cucina!), poi torniamo in auto e ci allontaniamo. Giungiamo ad Orupembe a meta’ giornata circa, quindi imbocchiamo la nuova pista per PURROS. Ci stiamo spostando verso sud e fra non molto usciremo definitivamente dal Kaokoland. La cosa ci sgomenta, anche perche’ rientreremo lentamente nella civilta’ e quindi si fara’ sempre piu' vicino il rientro a casa. Sono state tantissime le emozioni, tante le immagini che non potremo scordare piu’. Di tutto il viaggio, questa del Kaokoland e’ senz’ altro la regione namibiana che torneremmo di corsa a visitare un seconda volta!!
La pista si fa sempre piu’ larga e dritta; ormai abbiamo raggiunto il confine orientale della famosa SKELETON COAST, chiamata cosi’ perche’ sulle sue rive desertiche si trovano diversi relitti di imbarcazioni affondate nel corso dei secoli nelle turbolente acque dell’ Oceano Atlantico che la bagna. Si tratta di un vasto Parco naturale, per un grande tratto assolutamente non visitabile se non mediante permessi governativi, difficili peraltro da ottenere. Vi si ha accesso solo a partire dalla meta’ del Parco in giu’, e comunque chi ha seguito la sua pista parallelamente al mare non ne e’ rimasto particolarmente colpito. Noi non ci siamo entrati, percio’ non possiamo darvi la nostra versione!!
Scendiamo sempre piu’ a sud, fino al paesino di Purros (18°46’46”S 12°57’15”E), dove troviamo il campeggio. Per raggiungerlo, superiamo alcune basse dune di morbida sabbia candida, da cui si innalzano alcuni alberoni vivi ed altri secchi (causa la siccita’ di 2 anni fa). Lo scenario e’ fantastico ed il campeggio non e’ da meno! Visitatelo assolutamente se transitate da qui, e riposatevi un poco sotto gli immensi ombrelloni naturali degli alberi che ne segnano le “piazzole”!!
Da non perdere e’ anche un breve ma intenso tour in jeep nel fantasico canyon di... ...continua sul nostro Libro Namibia

Mercoledi’ 1 Gennaio 2003
Oggi ci svegliamo con piu’ calma, mettendoci in marcia quando sono da poco passate le 10.00. Continueremo a spostarci verso sud, raggiungendo dapprima Sessfontein, quindi Palmwag Lodge; a questo punto ci dirigeremo verso un posto nuovo, denominato TWYFELFONTEIN, altra meta piuttosto battuta dal turismo.
Arriviamo infatti verso sera, al Twyfelfontein Country Lodge (20°32’05”S 14°22’11”E), l’ unico lodge dove abbiamo dormito durante le due settimane di permanenza in Namibia. La scelta e’ stata ottima, in quanto la costruzione e’ bellissima, l’ ingresso e’ costituito da due grandi pietroni color rosso, sotto cui passa un piccolo corridoio e sulle pareti dei quali ci sono alcuni petroglifi originali. Da lontano, la mimetizzazione e’ stupefacente: da vedere assolutamente!
Per cena organizzano uno splendido buffet, servito al ristorante situato su una terrazza panoramica e molto romantica!

Giovedi’ 2 Gennaio
Questa mattina abbiamo visitato la zona dei petroglifi vicino al lodge, che abbiamo salutato immortalando con la macchina fotografica due splendidi esemplari di lucertoloni coloratissimi e vivaci sulle sue belle rocce rosse.
Riprendiamo la strada, che oggi ci portera’ molto vicino all’ Oceano.. al quale pero’ ancora non arriveremo. Tocchiamo il paese di UIS (21°13’15”S 14°52’10”E) per continuare in direzione sud-est verso CAPE CROSS. Prima di giungere ad un importante incrocio( nei pressi di Brandberg), ai lati della pista abbiamo notato delle strane creature vegetali, che ricordavamo di aver visto sulla guida Lonely Planet. Si tratta della WELWITTSCHIA MIRABILIS, una pianta considerata alla stregua di un fossile, in quanto gli esponenti piu’ anziani hanno la bellezza di 2000 anni! Praticamente, sono nati insieme a Gesu’ e sono tuttora ben vivi!! A dire il vero, non sono piante dalla spiccata bellezza, con le loro foglie accartocciate su se stesse e tutte sbruciacchiate dal sole... ma incontrarle e’ stato molto emozionante!
Prendiamo poi un bivio verso est che ci conduce nel cuore delle montagne dell’ UGAB RIVER. In mezzo a queste spettacolari formazioni rocciose, e’ celato un imperdibile CAMP SITE, gestito dalla stessa associazione per la salvaguardia del rinoceronte che abbiamo trovato a Palmwag Lodge!
Una piccola valle sabbiosa con grossi e distanziati alberoni a formarne delle piazzole, questo campeggio e’ curato da una donna tedesca, che insieme alla sua biondissima bimba, al suo pastore tedesco ed al suo gatto Massimo (!!) abita una bella casona in pietra, subito all’ ingresso. Dentro, potrete trovare una piccola ma curiosa esposizione di animaletti in legno, costruiti dagli indigeni che vivono nel villaggio alle porte del campeggio: costano pochissimo e sono stupendi!
Attraverso il campeggio, che non e’ in alcun modo recintato per non ostacolare il passaggio degli animali, specie durante la notte, possono transitare gli elefanti, abitanti selvaggi di queste zone assieme ai rinoceronti neri. Assolutamente da non perdere, spingetevi sulla pista oltre... ...continua sul nostro Libro Namibia

Venerdi’ 3 Gennaio
Salutiamo il campeggio e riprendiamo la strada per l’ oceano. Fa molto caldo e solo quando arriviamo in vista del mare si inizia a respirare... ma solo per rimpiangere l’ aria soffocante ma almeno profumata di prima!! Infatti , lungo la costa aleggia un terribile odore di pesce andato a male. Avvicinandoci a piedi alla onde (la lunga spiaggiona che segna tutto il confine occidentale della Namibia, non e’ assolutamente bella, di un brutto colore grigio e, appunto, puzzolente!), scopriamo la causa del forte odore: sono i tanti corpicini senza vita di altrettante otarie, morte a causa dei pescatori o per motivi naturali.
Una cinquantina di Km piu’ a sud rispetto a dove ci troviamo ora, infatti, si trova la nota meta di CAPE CROSS, sede della colonia di otarie piu’ numerosa di tutta l’ Africa. Sono molti i turisti che si spingono fin qui per visitarla; noi siamo arrivati al cancello troppo presto e, dato che la nostra meta di oggi e’ piuttosto lontana, decidiamo di proseguire,cercando di immaginare la colonia dalle descrizioni di altri turisti.
Attraversiamo qualche piccolo, colorato ma tutto sommato insignificante paesino di mare (tipo HENTIES BAY), ancora respirando cattivi odori! Quindi entriamo finalmente nel grande Parco del NAMIB, che da’ proprio il nome alla Namibia! Occupato da uno dei deserti piu’ antichi ed aridi del pianeta, inizialmente si presenta come un’ ampia distesa candida punteggiata di radi cespuglietti ed abitata solo (per quello che possiamo osservare noi!) da numerosi e timidi struzzi.
Dopo 100 Km circa,si giunge sul finire del parco ad un passo montano, finalmente immerso in uno scenario nuovo e lunare. Qui, i colori dominanti sono il marron ed il giallo. E’ caldo da mozzare il fiato: a stare fermi si suda copiosamente e la pista e’ molto polverosa. Per tali motivi, ci convinciamo a chiudere i finestrini e ad accendere l’ aria condizionata (fino ad ora tenuta spenta, anche per non incidere sui consumi di carburante, troppo prezioso!!): non la spegneremo fino a sera!
Nel primo pomeriggio, giungiamo alle porte di SOLITAIRE, che consiste in un benzinaio con annesso bar ed in due casine bianche. Ogni viaggiatore diretto all’ oasi di SOSSUSVLEI si ferma obbligatoriamente qui, dopo tanti km di nulla, se non altro per bere qualcosa di fresco e per riempire il serbatoio dell’ auto. Affisso al muro dietro alle pompe, si trova una piccola lavagna dove qualcuno ogni giorno scrive le notizie piu’ importanti dal resto del mondo! Sara’ fatta per noi italiani, che neppure in vacanza riusciamo a staccare completamente il cervello...ma noi due rimaniamo un po’ scossi nel renderci improvvisamente conto che il resto del mondo esiste ancora! Siamo infatti ancora completamente assorbiti dall’ Africa, dalle sue cose semplici eppure fondamentali, esistenziali...che fatichiamo molto ad immaginarci di nuovo in Italia!
Raccimoliamo le ultime forze per spingerci fino a SESRIEM, dove ci aspetta un campeggio con piscina, alle porte del deserto, punto ideale per iniziare la perlustrazione delle famose dune del Namib. Sono le 18 ed il caldo non da’ tregua: cercando riparo all’ ombra dal vento bollente, ci divertiamo ad osservare i volti dei diversi turisti che vagano qua e la’, tutti allucinati!!!
Vi consigliamo di prenotare un... ...continua sul nostro Libro Namibia


Sabato 4 gennaio
Alle 4 e 30, il campo e’ gia’ tutto in fermento! I turisti si riversano a decine sulla strada (orrendamente ed insensatamente asfaltata) che, in una sessantina di km, conduce alle fotografatissime dune di Sossusvlei. Noi facciamo un poco tardi e l’ alba ci coglie mentre percorriamo il nastro scuro fra le rosse dune circostanti. Fra queste, spicca la DUNA 45 (detta cosi’ perche’ si trova a 45 km dall’ ingresso del parco), su cui si notano tanti puntini scuri: sono tante persone che l’ hanno scalata per godere dell’ alba sulle altre dune! Noi ce la lasciamo alle spalle, per il momento: torneremo a vederla quando sara’ vuota, sola e silente come si addice ad una vera duna del deserto!!
La sabbia di questo deserto e’ originaria del KALAHARI, un altro grande deserto nella confinante Botswana; il fiume Orange l’ ha lentamente trasportata fino al mare e da qui la fredda corrente del Benguela l’ ha depositata sulle coste namibiane. Oggi, le dune coprono un’ area di ben 150 km per 200, ed hanno un colore chiaro, pallido vicino alla costa mentre, mano a mano che si spingono verso l’ interno e sono percio’ piu’ vecchie, assumono una colorazione okra, tipica del Namib.
Ormai l’ alba alle nostre spalle ha rischiarato il cielo e la fugace visione di un istrice “pallonzolante” da’ il buon giorno a questa bella valle. La strada corre dritta verso Sossusvlei, una “pozza” ora in secca ma che si riempie d’ acqua durante la stagione delle pioggie, per la gioia di decine di animali, specie per quelli che amano la sabbia, come lo struzzo e lo springbok.



A destra e a sinistra, enormi lingue sabbiose si avvicinano alla strada, restando comunque sempre distanti da essa almeno 100 metri. Sembrano l ‘ immagine ferma di onde che lambiscono un’ assolata spiaggia caraibica! Sono tutte barcane, ovvero dune che assumono la forma di mezzaluna con la punta rivolta nella direzione del vento e le loro creste perfette si disegnano nitidamente sul cielo ormai blu’.
Superiamo il parcheggio per le auto 2x4 e ci lanciamo sulla pista sabbiosa (ricordate di abbassare la pressione delle gomme!) per raggiungere il parcheggio 4x4. Alcuni alberoni spinosi fanno ombra alle auto parcheggiate (fuorche’ alla nostra!) ma per il resto c’ e’ solo qualche cespuglio giallo e secco. Da qui parte un sentiero a piedi che conduce nella DEAD VLEI, o VALLE DELLA MORTE.

Sono le 7, l’ orario ideale per camminare qui in questa stagione, cosi’ partiamo seguendo alcuni paletti di... ...continua sul nostro Libro Namibia



Domenica 5 gennaio
E’ purtroppo giunto l’ ultimo giorno, e trascorriamo l’ intera mattina ad avvicinarci alla capitale. Alle 3 siamo a Windhoek, dopo aver superato l’ incrocio con la strada che, 14 giorni fa, ci ha condotto in una splendida avventura: quante emozioni, quanti ricordi! Oggi abbiamo parlato a lungo di cosa ha significato per noi la Namibia. Molto piu’ di un viaggio, ci ha fatto sentire non turisti ma esploratori, specialmente nelle selvagge terre del Kaokovelt. E’ questa, infatti, la Namibia che ricordiamo di piu’, la Namibia con la N maiuscola, quella priva di attrattive turistiche e proprio per questo ancora integra e vera. La Namibia degli Himba, perche’ questa e’ la loro terra ed e’ meraviglioso vederli qui, a casa loro.
Un viaggio che ha richiesto mesi di preparazione e tanto tempo per imparare ad usare il GPS. Un viaggio un po’ rischioso, come tutte le avventure, quando avevamo paura di rimanere a piedi su quelle belle ma solitarie piste, quando ci spaventava l’ idea che potesse nascondersi sotto ogni sasso un mortale scorpione o che ci venisse meno la salute proprio quando eravamo su quei monti dimenticati dal mondo cosiddetto civile.
Un viaggio che ha saputo tirar fuori da noi una parte che non conoscevamo e che ci e’ piaciuta molto. Insomma, un viaggio difficile da ripetere, ma proprio per questo bello ed unico!
A Windhoek abbiamo svolto le pratiche per la restituzione dell’ auto e poi di corsa all’ aereoporto, dove abbiamo salutato un’ ultima volta questo bellissimo Paese.

 
APPUNTI “TECNICI” PER CHI SI APPRESTA A COMPIERE
UN VIAGGIO SIMILE AL NOSTRO IN NAMIBIA


a) Indispensabile una vettura 4x4: la nostra, un NISSAN pick up con tutto l’ occorrente per il campeggio, era eccezionale!!

b) Importante una buona mappa, sopprattutto che riporti le coordinate satellitari se vi portate appresso un Gps (buono ed economico il nostro ,solo 220 euro, modello E-TREX della GARMIN): noi abbiamo aquistato in Namibia due mappe (NAMIBIA e KAOKOLAND) della CONTIMAP, sudafricana, con le quali ci siamo trovati benissimo.

c) Sulle piste l’ importante e’ andare piano!! Sembra una raccomandazione fatta da una madre al proprio figlio... ma e’ la pura verita’! Molti ostacoli (anche i piu’ banali) se affrontati in velocita’, possono diventare causa di sfregamenti o urti alla parte inferiore del veicolo, che- pur essendo molto robusto per costituzione!-non e’ affatto indistruttibile!
Detto questo, non preoccupatevi: con le marce ridotte, questi mezzi vanno su per i muri!
d) Fate attenzione poiche’ alcune piste vanno seguite obbligatoriamente in un solo senso: informatevi percio’ molto bene su ogni tratto dell’ itinerario che avete scelto. Noi abbiamo utilizzato la guida LONELY PLANET che si e’ rivelata molto utile e ben fatta. Inoltre, abbiamo “conversato” con persone-soprattutto tedesche- mediante INTERNET, trovando molti punti Gps importanti e diversi suggerimenti.

e) Se visitate il Kaokoland, fate molta attenzione a:

.non uscire dalle piste, per non rovinare il panorama intatto e per non incorrere in salate multe che il governo namibiano promette ai trasgressori
(soprattutto nei parchi!)
.scorpioni e serpenti sotto le rocce, quando camminate a piedi: qui i soccorsi non arriveranno facilmente, soprattutto perche’ le uniche piste percorribili da loro sono le stesse che avete fatto voi, percio’ lunghe e non veloci.
.avere sempre una scorta sufficiente di carburante: noi avevamo un’ autonomia di ben... ...continua sul nostro Libro Namibia

BUON VIAGGIO A TUTTI !!!

   
 
Versione stampabile
 
Shopping online Namibia
Namibia nel nostro sito
Link Utili Namibia
Camping Car Hire e' un'agenzia di noleggio auto di Windock, in Namibia, specializzata in fuoristrada equipaggiati con attrezzatura da campeggio. Sono competenti e molto affidabili, vi potranno inoltre aiutare nell' organizzazione del vostro viaggio anche nei minimi dettagli. Noi abbiamo noleggiato e organizzato due viaggi appoggiandoci a loro e non abbiamo mai avuti problemi di nessun tipo.
Camping Car Hire is a hire's agency in Windhock, Namibia, specialized in Fully Equipped 4x4 Vehicles. They are very expert and reliable; they will help you for the organization of your trip, in minim details. We've hired twice a car from them and we've organized our two beautiful trips with their support and we've never had problems !
Bwana Tucke-Tucke
Prenotazione Campeggi, Parchi, Alloggi e altro
Radio Electronic
Noleggio telefoni satellitari a Windock, in Namibia.

Consigli e Regole per un Campeggio libero ecologico e responsabile. In questa sezione del sito mettiamo a vostra disposizione la nostra esperienza di anni e anni di campeggio libero per consigliare ai neofiti o poco esperti alcune regole morali, civili ed ecologiche. Possono sembrare regole banali, ma molte persone ancora non le rispettano e spesso sono proprio quelle che poi si lamentano quando viene vietato. Vi preghiamo di non imitarle.........

   
Indietro Indietro
I viaggi di Taddy e Gloria - Home
Torna Su
Torna su