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Enduro Sostenibile e Rispettoso
Consigli per praticare un Enduro rispettoso e sostenibile

In questa sezione ci proponiamo, senza alcuna presunzione, di mettere a disposizione la nostra pluriennale esperienza di pratica dell'enduro a tutti coloro che si avvicinano ora a questa meravigliosa disciplina; alcune regole morali, civili ed ecologiche si rendono infatti indispensabili oggi piu' che mai, in un momento in cui l'enduro e' molto di moda e, se non praticato col dovuto rispetto, rischia di essere messo al bando per sempre. I consigli che troverete qui sotto possono sembrare regole banali, ma molte persone ancora non le rispettano e spesso sono proprio quelle che poi si lamentano quando viene vietata questa disciplina. Vi preghiamo di non imitarle...

1) Viaggiamo con moto da Enduro e Trial in regola col Codice della Strada e regolarmente assicurate.

2) Rispettiamo al massimo la natura, per quanto sia possibile con una moto da Enduro. Qualsiasi animale, mammifero, rettile o insetto ha diritto ad essere rispettato. Se ci attraversa improvvisamente un animale veloce come un cerbiatto, fermiamoci immediatamente e spegniamo la moto fino a che sparira' dalla nostra vista. Se incontriamo sul nostro sentiero animali lenti come tartarughe o serpenti fermiamoci e spegniamo la moto; appena avra' attraversato completamente il sentiero ripartiamo lentamente. Tutti gli animali hanno la precedenza e devono essere trattati con il massimo rispetto: sono loro i veri abitanti del bosco e noi ci troviamo a casa loro!

3) Sulle mulattiere e su qualsiasi sentiero o strada ghiaiata procediamo a velocita' moderata e teniamo la destra SEMPRE, proprio come faremmo su una strada asfaltata trafficata. Lungo strade strette e in presenza di dossi ciechi caliamo il gas SEMPRE: sul sentiero non ci siamo solo noi, ma anche altri motocilcisti, pedoni o qualche povero ciclista sulla sua mtb che, non facendo rumore, non viene sentito e rischia tutte le volte lo scontro frontale. Se procedessimo ad alta velocita', inoltre, molti animali non farebbero in tempo a scappare e potrebbero essere investiti. Se abbiamo voglia di correre non c'e' nulla di male, ma lo dobbiamo fare in pista oppure lungo un circuito privato e a senso unico.

4) Quando viaggiamo con la nostra moto da enduro lasciamo al suolo solo le orme dei nostri tasselli. Rispettiamo sempre la natura non gettando a terra assolutamente alcun tipo di oggetto, mozziconi di sigaretta compresi, accesi o spenti che siano. Lasciamo i luoghi dove ci fermiamo a mangiare o a riposare sempre identici a come li abbiamo trovati: e' un gesto di civilta' nei confronti dell'ambiente e delle persone che visiteranno questi luoghi dopo di noi.

5) Cerchiamo di essere il piu' possibile silenziosi utilizzando moto da enduro con scarichi originali o marmitte alternative omologate, il piu' silenziose possibili. In questo modo disturberemo meno, oltre che gli animali e i trekkers, anche i proprietari terrieri. Se la nostra moto e' molto silenziosa probabilmente non si accorgeranno nemmeno del nostro passaggio ed aviteremo che qualcuno si stanchi e metta una sbarra o un cancello all'ingresso di una pista o un cartello di divieto piu' o meno legittimo.

6) Evitiamo di percorrere le stesse strade in modo frequente e di seguire percorsi ad anello: molto meglio un itinerario che abbia una sola partenza e un solo arrivo. In questo modo non passeremo ripetutamente a fianco delle stesse proprieta' private e non esaspereremo gli abitanti. Per lo stesso motivo non facciamo tutte le domeniche lo stesso percorso, ma cambiamo spesso zona. Molto meglio passare davanti al contadino una volta al mese piuttosto che una volta alla settimana!

7) Circoliamo sempre e solo su strade esistenti, evitando rigorosamente il fuori pista. Non entriamo nei boschi se non ci sono strade; non circoliamo liberamente sui campi arati o gia' coltivati; non entriamo nelle proprieta' private. I mezzi motorizzati, fra cui anche le moto da enduro, possono circolare su moltissime strade dal fondo naturale, ovvero non cementate o asfaltate, di pertinenza comunale o provinciale. Si possono percorrere splendide strade militari, mulattiere nei boschi che un tempo la gente di montagna percorreva a piedi per scendere in paese, strade ghiaiate che si affacciano su panorami mozzafiato senza incorrere in sanzioni. E' ovvio che tutti noi enduristi abbiamo una grande responsabilita': queste strade, infatti, resteranno aperte alla circolazione fin tanto che chi le percorre si comporta correttamente. Le autorita' potrebbero decidere di chiudere al traffico tutte queste strade, fatta eccezione per gli eventuali residenti, mentre i proprietari dei fondi attraversati dalle stesse strade potrebbero innalzare gli odiosi cartelli di "divieto di motociclismo", non del tutto legali ma pur sempre autoritari.

8) Percorriamo le strade in fila indiana, ordinatamente, con disciplina e rispetto. Evitiamo assolutamente di "sparpagliarci" se ci troviamo ad attraversare una zona prativa: restare sempre sulle strade evita il fastidioso problema delle tracce lasciate al suolo e concorre a dare un'immagine piu' positiva in chi ci osserva.

9) Formiamo gruppi di 6 - 8 enduristi al massimo; numeri troppo elevati sono difficilmente digeribili da chi non cavalca come noi una moto. Facciamo in modo che stia davanti la persona che meglio conosce quel determinato territorio: sara' suo compito prestare la massima attenzione a cio' che succede davanti al gruppo e prontamente alzera' un braccio per segnalare a chi lo segue un ostacolo o un eventuale pericolo che richiede prudenza. Chi guida il gruppo dovra' altresi' fermarsi ad ogni bivio, attendere che tutti i compagni abbiano ben capito quale strada imboccare quindi proseguire. Un buon consiglio e' quello di scambiarsi i numeri di telefono fra i partecipanti: puo' tornare molto utile nel caso qualcuno resti indietro e si smarrisca. Se il gruppo e' formato da piu' di sei persone sarebbe buona norma avere una "scopa", ovvero un endurista atrettanto esperto del territorio, che conosce bene l'itinerario e che stia per ultimo: le possibilita' per gli enduristi in coda di perdersi calera' drasticamente.

10) Se ci perdiamo occorre fermarsi e spegnere la moto: cerchiamo di sentire il rumore del gruppo e di localizzarlo. Se non e' assolutamente chiaro quale strada dobbiamo prendere per raggiungere gli altri dobbiamo stare fermi ed aspettare. Al massimo possiamo tornare sui nostri passi fino ad incontrare il primo bivio. Prima o poi si accorgeranno che manchiamo e ci verranno a cercare. Chi torna indietro a cercare il "disperso" deve procedere a bassa velocita' e con grande cautela, per evitare lo scontro frontale. Ogni tanto sarebbe bene fermarsi, spegnere la moto e chiamare il nome di chi e' rimasto indietro.

11) Se decidiamo di percorrere da soli un itinerario dobbiamo essere certi di conoscere molto bene il territorio, di essere pronti a tornare indietro in ogni momento per un motivo naturale (frane, alberi sulla pista, allagamenti) o perche' siamo stanchi, di avere con noi un telefono cellulare (che pero' molto spesso non prende specie in valli e gole strette... ma almeno da' la possibilita' di chiamare i numeri di emergenza). E soprattutto, lasciamo detto a chi resta a casa in quali zone intendiamo recarci.

12) Se attraversiamo paesi o contrade abitate caliamo sempre la velocita', procediamo in fila e non a gruppi, non sgasiamo e non impenniamo. Consideriamo sempre che potrebbero sbucare all'improvviso bambini, cani o animali da cortile. Prudenza e rispetto per gli abitanti devono essere tassativi.

13) Se lungo il nostro percorso incontriamo cancelli fatti di legno e filo spinato, ricordiamo di lasciarli sempre come li abbiamo trovati: se sono aperti li lasceremo aperti, se sono chiusi li richiuderemo dopo il nostro passaggio. La loro funzione e' quella di contenere il bestiame entro un certo pascolo, oppure di farlo circolare verso pascoli diversi.

14) Ogni qual volta si incontri qualcuno lungo la nostra strada salutiamo e facciamo un semplice cenno di ringraziamento alle persone che si spostano per farci passare. Se stiamo percorrendo una strada ghiaiata cerchiamo di evitare che al nostro passaggio si alzi un'enorme nube di polvere... lascerebbe ai pedoni o ai ciclisti un cattivo ricordo del nostro incontro! Allo stesso modo, se lungo la pista ci sono pozze d'acqua, evitiamo di entrarvi ad una velocita' tale che parte dell'acqua finisca addosso alle altre persone!

15) Se incontriamo qualcuno che protesta o si lamenta del nostro passaggio non scappiamo, ma spegnamo la moto e cerchiamo di entrare nell'ottica di chi ci sta muovendo l'accusa. Se riteniamo abbia ragione non esitiamo a domandare scusa: nella maggior parte dei casi la persona si calmera' e ci lasciera' proseguire. Se invece riteniamo che le sue accuse siano prive di fondamento oppure esagerate, allora cerchiamo di far capire il nostro punto di vista, ma sempre restando calmi e senza mai alzare la voce: facendo gli arroganti passeremmo immediatamente dalla parte del torto, anche se inizialmente eravamo nel giusto!

16) Se il sentiero o la pista su cui stiamo viaggiando ha subito danni per cause naturali come alberi caduti o piccole frane, oppure e' stata danneggiata con grossi solchi di pneumatici o altro, fermiamoci qualche minuto o anche una mezzora o piu' per ripristinare il sentiero per il bene di tutti quelli che ne usufruiranno in futuro.

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